…Due persone si incontrano, si scelgono e si innamorano!

Semplice? Non esattamente, perché questo avviene attraverso operazioni complesse e per lo più inconsce.
L’innamoramento è infatti “un gioco sottile e sofisticato”
, connesso alla storia individuale e familiare di ciascun individuo.

“Quando una donna si innamora di un uomo, o un uomo di una donna, si guarda negli occhi di quella donna. E all’inizio è una donna come tutte, e si guarda. Poi ci si innamora di quello sguardo e gli occhi nostri vanno dentro a quello sguardo, innamorati. Lei è sempre la stessa donna di prima, ma noi non siamo più gli stessi. Quante volte con gli amici, quando ci si innamora, si guarda una donna in una maniera diversa. Ti chiedono: che ti è successo? Niente, guardavo. Lei è sempre la stessa donna, ma noi, quando ci si innamora si diventa tutta un’altra cosa. Siamo noi che siamo diversi” (Roberto Benigni).

 

Come dice Lampl de Groot, l’innamoramento è una condizione che potrebbe essere considerata “patologica”; questo perché esso comporta un’intensa idealizzazione, la sopravvalutazione dell’altro e, soprattutto, il dissolversi momentaneo e funzionale dei confini del Sé, che viene a coincidere con l’oggetto d’amore. E soprattutto perché l’innamoramento è un evento in grado di sconvolgere la razionalità e i ritmi di vita degli individui!

Ci si innamora in un periodo limitato di tempo, in cui ciascun partner propone inconsapevolmente all’altro un’immagine ideale, utilizzando meccanismi di idealizzazione totale di sé e dell’altro e tecniche di auto-presentazione finalizzate a mostrare il meglio di sé. Il partner sarà più o meno attratto da quest’immagine, nella misura in cui questa corrisponde alla soluzione di antichi bisogni personali.

In effetti, a dire il vero, ci si innamora dell’immagine che l’altro ci rimanda di noi e dell’immagine che a lui rimandiamo. Da questo incrocio e scambio reciproco di immagini scaturisce quella che chiamiamo relazione!

La tipologia e l’entità di questa “idealizzazione di coppia” sono utilizzate per valutare lo stato di evoluzione della relazione amorosa; infatti, nel corso del ciclo vitale della coppia si assiste ad un cambiamento dell’intensità dell’idealizzazione, tanto che nel rapporto stabile e maturo l’idealizzazione del partner è limitata.

 

La formazione della coppia prevede due momenti:

 

  • Una prima fase, definita dell’ILLUSIONE in quanto si vive una “luna di miele”: ci si convince che il partner è in grado di appagare tutte le aspettative relative al proprio sentimento di coesione e intimità e che colmerà il proprio vuoto interiore. In questa fase i due partner sottoscrivono un 1° contratto, le cui motivazioni sono in parte ignote. La coppia si fonda infatti su un su un PATTO, in parte DICHIARATO esplicitamente ed in parte SEGRETO, che racchiude ciò che inconsciamente ci si aspetta e si desidera dal partner. Questo accordo è definito “COLLUSIONE”, dal latino “cum ludere”, ovvero “giocare insieme”: ciascuno gioca volontariamente al gioco altrui, modificando se stesso e modificando l’altro senza rendersene del tutto conto.
    Se ciò avviene in modo creativo, reciproco e flessibile, senza diktat e obblighi, la coppia consente l’attivazione di importanti processi di trasformazione e di conoscenza dell’altro e di se stessi!
  • Ben presto, tuttavia, all’illusione di soddisfazione dei propri bisogni profondi segue una crisi da disillusione che impone una RINEGOZIAZIONE.
    – La coppia sana sarà in grado di rinegoziare l’accordo iniziale sulla base dell’accettazione dell’altro per ciò che realmente è, con le sue caratteristiche ed esigenze reali. Ciò conduce ad un 2° contratto funzionale tra i partner.
    – Al contrario, quelle coppie poco flessibili e adattabili non riescono ad affrontare la crisi e si cristallizzano attorno alle premesse del contratto iniziale. Queste coppie tenteranno di modificare non le premesse del 1° contratto, ma il partner stesso, attraverso una serie di rivendicazioni rispetto ai patti non mantenuti.

 

La diversità tra coppia in grado o non in grado di superare la crisi si individua nella possibilità o impossibilità di rinnovare il contratto iniziale e di approdare alla fase della DISILLUSIONE. Ciò dipende da 2 fattori:

  1. Dalla qualità dei vissuti infantili di ciascun partner e sulle modalità con cui è avvenuto lo svincolo rispetto alle famiglia d’origine.
  2. Dalle premesse su cui è stato costruito il 1° contratto, ovvero se esse prevedevano la possibilità di modificare in senso evolutivo il contratto iniziale. Se il contratto può essere modificato, si realizza il passaggio dall’illusione alla disillusione, ovvero dalla percezione dell’altro come proiezione dei nostri bisogni a persona autonoma.

E’ questo un processo fisiologico e positivo, in quanto la disillusione consente di riconoscere, accettare e ascoltare l’Altro anche come individuo diverso da sé. In questo consiste il vero passaggio dall’innamoramento all’amore!

“Se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola…” (M. Gramellini).