L’uomo è un animale sociale, diceva Aristotele:

ha bisogno dell’Altro e tende per natura alla socialità. Un bambino appena nato e la sua costante ricerca del calore materno ce lo dimostrano con disarmante tenerezza!

Tuttavia, poiché la psicologia è scienza e non improvvisazione, per sostenere queste evidenze con dati empirici sono stati svolti molti studi. Storicamente, gli esperimenti sui primati di Harlow mostrarono come il cucciolo di scimmia separato dalla madre tenda a stare vicino a un fantoccio di morbido e caldo tessuto piuttosto che ad un fantoccio con un biberon pieno di nutrimento ma di freddo fil di ferro. Bowlby studiò invece bambini separati dai genitori e messi in ospedali o istituti: lì spesso morivano in breve tempo o restavano sotto peso e mostravano un ritardo mentale …nonostante fossero stati accuditi adeguatamente sul piano fisico.

Cosa significa questo?

Che ai cuccioli interessa ricevere calore e amore, e solo secondariamente cibo! Inoltre dice Harlow:

la Deprivazione Materna produce nei cuccioli vistose Anomalie comportamentali: le scimmie isolate vedevano gravemente compromessa la loro capacità di recepire i segnali sociali, non riuscivano a rispondervi, mostravano comportamenti sociali anormali e diventavano madri grossolanamente inadeguate. Il grado di danneggiamento del comportamento sociale dipendeva in parte dalla quantità di tempo passato in isolamento e in parte dall’età in cui i piccoli venivano isolati.

Ogni essere umano (e non solo!) è quindi fin dalle sue origini orientato verso l’Altro da un amore disinteressato, da un semplice desiderio di relazione, che Bowlby  chiamò “attaccamento”. L’Attaccamento è il SISTEMA MOTIVAZIONALE maggiore del comportamento umano, ciò che lo orienterebbe fin dalle origini della vita. Secondo questo approccio, siamo fin dall’inizio organismi in interazione che hanno bisogno l’uno dell’altro: per sopravvivere e crescere in salute non si può fare a meno degli altri! I bambini crescono serenamente solo all’interno di relazioni funzionali!

attaccamento e sviluppo del bambinoPer spiegare questo concetto, ho raccontato ai miei alunni di bambino di nome Johann (lo vedete nell’immagine a fianco), trovato in mezzo ad un gruppo di scimmie dove ha probabilmente vissuto i primi 7 anni della sua vita; all’età di circa 8 anni Johann non aveva ancora detto una parola ed anche l’uso dei gesti e delle mani era poco sviluppato!

Infatti, le interazioni precoci giocano un ruolo importante nello sviluppo di ogni bambino:

  • influiscono sulla regolazione biologica e psicologica;
  • hanno implicazioni sul comportamento interpersonale;
  • orientano la personalità e lo sviluppo di funzioni cerebrali fondamentali.

Uno storico psicoanalista che amo molto, Donald Winnicott, diceva in merito che “il bambino da solo non esiste” (1965), ovvero che la sua regolazione biologica ed emotiva avviene innanzitutto attraverso la relazione.

In effetti, dalle ricerche delle neuroscienze emerge che lo sviluppo del Sistema Nervoso è un processo “esperienza-dipendente”: le relazioni significative delle prime fasi della vita plasmano direttamente lo sviluppo del cervello!

E insomma, ogni individuo è fin dalla nascita in rapporto con una struttura collettiva che, come afferma Diego Napolitani (in Lo Verso G., 1994), “lo fonda nei suoi piaceri, nei suoi saperi, nel suo linguaggio e nella sua coscienza”. Per questo anche la cura del disagio non può che essere una cura relazionale!

 

“I rapporti familiari sono il succo della vita, desideri, frustrazioni, legami fedeli. E’ da quei rapporti che ricaviamo la nostra forza, li godiamo anche se ci danno dolore. Naturalmente, anche i nostri problemi in parte vengono da lì, ma anche la capacità di sopravvivere a quei problemi ci viene dalla famiglia. […] Se alla famiglia si dedicasse altrettanta attenzione quanta ne abbiamo per le armi da fuoco o per il gioco del calcio, questo paese sarebbe infinitamente più sano e più felice” (U. Bronfenbrenner).

 

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BIBLIOGRAFIA

  Bowlby, J. (1988), Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento, Cortina, Milano
  Bronfenbrenner U., in S. Byrne (1978), Urie Bronfenbrenner – L’erosione della famiglia americana, Psicologia contemporanea, 1978, 2, pp. 31-37
  Lo Verso G. (1994), Le relazioni soggettuali, Bollati Boringhieri, Torino
  Winnicott D. (1965), Sviluppo affettivo e ambiente, Armando Editore, Roma.